Garbugli d’un filo d’oro, il viaggio e l’amore

Garbugli d’un filo d’oro, il viaggio e l’amore: la recensione

Il punto di partenza è una valigetta rossa conservata in soffitta che contiene il primo elemento da cui partire per inoltrarsi nella siepe dei ricordi.

L’autrice, Lina Ricci, fin dalle prime pagine conduce il lettore attraverso una serie di avvenimenti legati fra loro da un filo d’oro che si ingarbuglia via via che si va avanti nella narrazione, ma che magicamente trova la strada per uscire allo scoperto verso il sorgere di un nuovo giorno.

La valigia rappresenta anche il viaggio, un viaggio d’amore rosso come il fuoco, amore filiale innanzitutto, amore per l’arte, amore per il suo compagno di viaggio, ma anche amore altruistico, quello che porterà la protagonista prima a mettere in gioco la propria vita per salvare la comunità in cui viene a trovarsi e poi a soccorrere una bimba in pericolo. Un intrecciarsi di situazioni minuziosamente descritte con un linguaggio semplice e lineare che si svolgono in città diverse, ognuna meta del viaggio che alla fine la riporterà al punto di partenza, Roma, città in cui vive.

Ogni luogo trova la sua giusta collocazione e i particolari documentati con dovizia di particolari e con riferimenti storici e geografici appropriati fanno innamorare il lettore che si trova a camminare a New York come ad  Amsterdam e dintorni con il naso all’insù curioso e interessato. Un viaggio che via via si fa più intenso e ricco di suspance che chi legge si trova a fare a fianco della protagonista che inciampa sempre in nuovi ostacoli abilmente superati alla ricerca della verità. Mano a mano che i nodi si sciolgono gli eventi si colorano di rosa portando ad un finale tutto da scoprire, come se fosse una favola raccontata dalla nonna al nipotino desideroso di arrivare alla fine della storia.

Per il lettore non mancano spunti di riflessione su temi di grande attualità che vengono a far parte della storia in modo naturale ed apparentemente casuale. L’autrice introduce temi di per sé anche di un certo spessore, ma lascia al lettore il tempo e lo spazio per rielaborarli nello snocciolarsi delle diverse situazioni che magicamente conducono ad un finale per certi versi prevedibile e per altri solo sognato ad occhi chiusi nel silenzio della propria stanza.

Lina Ricci

Un invito a cogliere a piene mani tutte le cose che la vita offre, compresi gli imprevisti e i problemi da risolvere perché le sorprese non mancano mai e a volte anche la situazione più ingarbugliata può rivelarsi l’inizio di un nuovo cammino dove i sassi lasciano il passo ai ciottoli e poi alla semplice ghiaia rendendo il viaggio un viaggio agevole e perfino avventuroso.

Un romanzo scritto usando un linguaggio semplice e scorrevole che cattura il lettore fina dalle prime pagine e suscita il desiderio di arrivare alla fine scoprendo meandri nascosti e misteriosi che non lasciano indifferente nemmeno il lettore più scettico.

Garbugli d’un filo d’oro è edito da Daimon Edizioni, L’Aquila (2021).

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