“Salvami te” di Katia Agata Spera, la recensione

Recensione di “Salvami te” di Katia Agata Spera, IlViandante Edizioni

Tre i protagonisti di questa storia che mette due mondi e due stili di vita a confronto Siviglia in Spagna e Gela in Sicilia. Sono Rosa, Calogera detta Lalla e Davide che durante la narrazione si scopre come abbiano un legame molto forte, quello che metterà a dura prova le convinzioni del giovane Davide alla ricerca delle proprie radici e la risposta ai tanti perché. Il punto di partenza e di arrivo è la cittadina di Gela con le sue tradizioni e i suoi costumi che spesso nascondono aspetti giudicati dalle nuove generazioni troppo restrittivi e in un certo senso retrogradi. Così Rosa dopo aver conosciuto un ragazzo a detta dei suoi genitori “poco raccomandabile” decide di lasciare Gela e di seguire il giovane Ralph di cui è innamorata a Siviglia.

Inebriata dall’aria progressista della nuova città vive giorni di euforia e spensieratezza a cui seguiranno giorni bui, di grande solitudine e difficoltà. Conoscerà ristrettezze economiche, un grande vuoto interiore e si troverà ad affrontare scelte che cambieranno per sempre il corso della sua vita. La narrazione scorre in modo fluido e coinvolgente lasciando il lettore in bilico tra il presente rappresentato dalle vicissitudini di Lalla e il passato aggrappato alla storia di Rosa. Solo verso la fine del racconto il lettore comprenderà quale sia il nesso logico tra i tre personaggi e ricostruirà l’intera vicenda sentendosi egli stesso partecipe dei diversi avvenimenti.

Elemento fondamentale è il mare che dà energia, scuote, risveglia, intimorisce, ingoia, sfama e illude. Tutti sono avvinti dalla potenza del fragore delle onde, del suo tumulto e della calma dopo la tempesta. Il mare che unisce le anime di due giovani alla ricerca di se stessi, del loro passato e del loro futuro. Si legge “Il mare li unisce, il mare rappresenta il bioclima che giova alla loro mente. Hanno con il mare una relazione che accomuna molti uomini, una relazione atavica, attraverso il mare si riconnettono con se stessi e la stessa natura che li circonda gli dona il senso di appartenenza al mondo al quale devono essere riconoscenti di aver ricevuto il dono dell’esistenza”. A sottolineare quindi come nonostante le difficoltà sia importante il dono della vita e si debba un tributo a chi questa ce l’ha donata facendo anche delle scelte molto dolorose, scelte che vanno comprese e mai giudicate. I giovani a volte sanno essere molto lapidari nell’analisi di situazioni scabrose, ma sarà la vita a modellarne il pensiero rendendolo più duttile di fronte a scelte esistenziali molto dolorose.

La narrazione scorre tra analisi dei sentimenti, descrizione di situazioni, riflessioni e fotografie di paesaggi che fanno da sfondo alla storia.

Pagina dopo pagina si scorge la conoscenza di tradizioni e usanze della realtà di una terra baciata dal sole, la Sicilia, ma separata dal mare dal continente, quel continente dove la vita pulsa e progredisce e che affascina le nuove generazioni.

Un romanzo emotivo, molto coinvolgente dove spicca l’amicizia che dà coraggio, sorregge, guida i pensieri, lima i conflitti e aiuta a ritrovare se stessi, in contrasto con la solitudine e l’angoscia di una giovane donna, Rosa, che si trova a dover diventare grande e matura nell’arco di meno di nove mesi, prendendosi responsabilità a cui non era certamente ancora pronta. Farà i conti con la paura e con il coraggio di chi a tutti i costi protegge la carne della propria carne anche a costo della propria vita. Una vita troppo breve e altrettanto sconosciuta a chi l’ha vista nascere e l’ha cresciuta fino alla maggiore età tra pregiudizi e ristrettezza mentale, sconosciuta anche a chi è stato il suo unico motivo di vita quando sola si è ritrovata in una città straniera, a tratti ostile e sconosciuta, a dover difendersi e sostenersi senza l’aiuto di chi credeva di amare.

Il lettore si ritroverà tra le braccia il corpo esile di Rosa, ne coglierà l’ultimo sussurro e lo regalerà alle nuove generazioni perché nessun sacrificio risulti vano o male interpretato. Un romanzo d’amore che oltrepassa l’innamoramento per sfociare nell’amore che è dono supremo. Dono che anche i due giovani si faranno allungando le braccia l’uno nell’altra nell’immensità del mare, quel mare che avvolge, distrugge e sostenta, donando nuova vita.

Così l’autrice Katia Agata Spera, biologa, scrittrice e poetessa, pone l’accento sull’importanza del vivere quotidiano in pienezza, momento per momento, nelle difficoltà come nella gioia consapevoli che nessuno si può scegliere in che luogo e nemmeno in quale nucleo affettivo nascere. Ciascuno si trova catapultato dal grembo materno in una realtà sconosciuta da assaporare giorno dopo giorno facendola propria con coraggio e determinazione, grati di esserci, non importa per quanto e nemmeno con che vestiti andare in giro, l’importante è esserci e lasciare una traccia sul proprio cammino.

 

Katia Agata Spera

 

 

 

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