Dal Poetry Slam al Fare Poesia ed Essere Poeti

Dal Poetry Slam al Fare Poesia ed Essere Poeti

 

Nel programma di una delle ultime edizioni, forse l’ultima, di Volta la carta era compreso un torneo di Poetry Slam. Lo ricordo  in modo particolare e ne parlo qui perché  non fu una normale gara tra poeti con una giuria che esprime un voto  e seleziona il vincitore.  Fu uno Slam eccezionale per  il modo in cui fu organizzato, condotto e  soprattutto per i partecipanti.  Grazie all’impegno di Alessandra Prospero e Dimitri Ruggeri, per alcuni mesi prima dello svolgimento della gara, gli studenti di una classe del liceo con il loro insegnante  lavorarono  allo studio dell’espressione poetica  secondo  una definizione che  possiamo così sintetizzare.

 

 

 

 

Dimitri Ruggeri e Alessandra Prospero

 

 

La finale del primo torneo di Poetry Slam under 18 in Abruzzo presso La Cartiera del Vetojo a L’Aquila

 

“Poesia: l’espressione metaforica di contenuti umani in corrispondenza di peculiari schemi ritmici e stilistici, tradizionalmente contrapposta a prosa : scrivere in p.; p. epica, satirica; p. dialettale.” Ovvero “Il momento in cui si realizzano individualmente e si rendono intelligibili le possibilità creatrici e suggestive delle intuizioni e della fantasia…” E in senso estensivo e figurato  “Motivo di ispirazione, idealizzazione, illusione, variamente sentito nell’ambito della vita e dell’esperienza”. In concreto “La produzione letteraria in versi riferibile ai limiti di una classificazione storica o estetica o di una attribuzione individuale.”

Così dice il vocabolario che ci ricorda ancora che la poesia “(dal greco ποίησις, poiesis, con il significato di “creazione”) è una forma d’arte che crea, con la scelta e l’accostamento di parole secondo particolari leggi metriche, un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi.” Tanto che se la dovessimo spiegare ai bambini diremmo: “Una poesia è un componimento in versi, con il quale si comunicano significati e suoni. Per fare questo, bisogna scegliere attentamente le parole, ma anche il modo in cui si dispongono”.

Ecco, per non essere troppo pedante quella esperienza di Poetry Slam fu preceduta da un semplice lavoro quello di  scegliere le parole e il modo in cui si dispongono. E fu fatto attraverso la “ lettura”  di quelli che così avevano operato nei loro componimenti, di quelli che ne avevano parlato e ci avevano riflettuto su, di tutti quelli che appunto avevano da insegnare qualcosa.  Poi solo dopo, solo dopo aver rielaborato  personalmente tutto quello che avevano appreso hanno  cercato le parole migliori, le modalità più appropriate per esprimere  qualcosa . Di estremamente personale e non per questo dunque di riduttivo perché  soprattutto capace di  condividere .

Sui banchi di scuola dunque fu compiuto un prodigio. E  proprio  in senso didattico  voglio  riprendere  il tema della “ poesia  dei banchi di scuola”. In quelle aule  molte volte abbiamo parlato di poesia. Che cos’è la poesia, come si fa poesia, che significa essere poeti.  Certo  se per esempio noi pensiamo solo per un momento  a Ugo Foscolo , per parlare proprio di un autore  studiato  perché  ricompreso nei programmi scolastici ( a differenza di molti altri autori che in quei programmi ancora oggi riescono ad arrivare )  noi facciamo un vero e proprio volo in termini di poesia.

La poesia diventa “l’unico mezzo per opporsi alla forza distruttiva del tempo. Tramite la poesia, afferma il poeta nell’ode All’amica risanata, la bellezza della donna amata sarà ricordata in eterno, come eterna è la fama di Ulisse cantata da Omero. La poesia ha la funzione di tramandare gli affetti, le memorie, la gloria del passato e la speranza per l’avvenire conservati dai viventi mediante la cura e la venerazione delle tombe. È questo, infatti, il nucleo concettuale del carme Dei sepolcri, espresso con efficacia nei versi in cui si dice che le Muse “fan lieti / di lor canto i deserti, e l’armonia / vince di mille secoli il silenzio”. Se la fonte della poesia è la bellezza, “ristoro unico ai mali”, il mondo ideale a cui essa appartiene è l’Ellade, simbolo di civiltà e di perfezione. Da essa provengono le arti, che donano all’umanità l’armonia rasserenante. A questo mondo mitico viene dedicato il complesso capolavoro incompiuto Le Grazie, composto dai tre inni (a Venere; a Vesta; a Pallade) attraverso i quali si celebra il cammino dell’umanità dalla condizione ferina alla piena acquisizione della civiltà. È un’opera di sintesi umana e poetica: la sua stessa frammentarietà sottolinea la complessità di un poeta come Foscolo.”   ( 1 )

 

Ma appunto dicevo voliamo alto dentro un modo aulico e classico, uno dei modi di vedere  la poesia. Vorrei restare  più basso e appunto  richiamare alla memoria tutta quella poesia che da scolari e studenti abbiamo letto e  mandato a memoria sui banchi di scuola. Per quante critiche si possano fare ai concetti che essa esprimeva, basti leggere i tre volumi dell’editore Bastogi , ma quello che è importante e interessante in quella rassegna è proprio il metodo  per avvicinarsi alla poesia e  fare poesia.  È vero mentre noi  ancora studiavamo e mandavamo a memoria a scuola  poesia per esempio come :

“Quando la vedi così bella

saluta la tua bandiera!

È tessuto di sangue e di sole

di lacrime di primavera.)

Baciala bambino mio

come baciassi la mamma!

In essa c’è tutta la terra

che t’ha donato Iddio !

( Graziella Ajmone, La bandiera)

 

Oppure :

 

Si scopron le tombe, si levano i morti;

I martiri nostri son tutti risorti:

Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,

La fiamma ed il nome — d’Italia sul cor.

Veniamo! Veniamo! Su, o giovani schiere,

Su al vento per tutto le nostre bandiere,

Su tutti col ferro, su tutti col fuoco,

Su tutti col fuoco — d’Italia nel cor.

Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,

Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!

 

(Luigi Mercatini, Inno a Garibaldi )

 

Mentre a scuola imparavo le poesie sulla patria ,cantavo l’inno a Garibaldi  nel 1958 nasceva   la CEE la Comunità Economica Europea, “Nel blu dipinto di blu” trionfa a Sanremo, Primo viaggio sotto il Polo Nord: Un’impresa degna delle avventure raccontate da Jules Verne vede protagonista l’equipaggio del Nautilus SSN-571, primo sottomarino ad attraversare la calotta artica del Polo Nord. Nabokov pubblica Lolita: Kilby annuncia l’invenzione del microchip: Pc, smartphone, smart card, carte di credito e tanti altri dispositivi che scandiscono la quotidianità di milioni di persone

Impiantato il primo pacemaker: Arne Larsson, colpito da arresto cardiaco a 43 anni, fu il primo uomo a vedersi impiantato un pacemaker, dispositivo elettrico in grado di regolare il battito del cuore,

si aprivano altri orizzonti nel mondo della poesia .

Anche se poi alla fine  come dice l’autore di questo articolo su Internazionale : “ Chandra Livia Candiani, animatrice di laboratori di poesia nelle classi multietniche di Milano, racconta la sua esperienza sostenendo, con icastica precisione, che forma chiama forma. :-La sequenza è questa: entro in classe e facciamo un cerchio di sedie o ancora meglio noi seduti a terra. Una volta, una maestra ha unito i banchi, non solo le sedie, e ha fatto un rettangolo: i bambini hanno scritto in prosa. Le ho chiesto di levare i banchi e, anche se le sono sembrata astrusa, alla fine pure lei è rimasta sbalordita da come la forma chiama forma e dalle prose sono uscite delle poesie.- Può apparire eccessiva la consequenzialità meccanica evocata dalla poetessa milanese ma, avendo insegnato quarant’anni nella scuola elementare, so quanto il parlare in cerchio o da dietro i banchi, seduti a terra o sotto un albero in giardino, cambi a qualsiasi età l’espressione dei pensieri e, soprattutto, la qualità dell’ascolto reciproco, che è il fondamento di ogni pratica educativa sensata. Spesso, nell’affrontare problemi posti da diverse disabilità, individuiamo soluzioni e costruiamo contesti che migliorano l’apprendimento di tutti.  (2 )

Per completare questo ricordo  personale  di qualche anno  fa  vorrei  chiudere questa riflessione  con un breve   richiamo proprio al genere di gara, per così dire “ che è un Poetry Slam .

Il format del Poetry Slam è stato ideato negli Stati Uniti e si è diffuso negli ultimi quindici anni anche in Europa principalmente in Inghilterra, Germania, Austria, Spagna, Francia e Svizzera. Il genere proposto dai partecipanti non è soltanto Poetry (Poesia), da cui il nome nobilitante, ma può includere più genericamente il genere appartenente al fenomeno della “parola parlata” o spoken word. Lo scopo è quello creare una comunità unica tra poeta, pubblico e parole, pertanto la competizione in sé è secondaria.

Lo spettacolo si svolge dunque a partire  dall’accoglienza e presentazione del Maestro di Cerimonia (Emcee) che è il conduttore della competizione. Lo stesso estrae a sorte la giuria popolare (formata da cinque componenti) dal pubblico. Qualora ci siano difficoltà nel procacciamento dei giurati può procedere direttamente nella scelta tra il pubblico senza estrazione e cura il Sacrifice ovvero la lettura di un proprio testo con lo scopo di rompere il ghiaccio con il pubblico e la giuria sulla modalità di votazione e partecipazione. Si estrae a sorte il poeta che legge per primo, gli altri seguono per ordine alfabetico del cognome

Seguono poi almeno tre round::
1°Round (eliminatoria): tutti i partecipanti leggono una poesia a testa. Votazione della giuria. Sommatoria dei voti eliminando il più alto e il più basso. Passano X autori che ottengono i punteggi più alti.
2°Round (semifinale): I semifinalisti leggono ancora una poesia a testa che deve essere diversa dalla precedente. Votazione della giuria che prima dell’inizio del round può essere cambiata a discrezione dell’Emcee. Sommatoria dei voti eliminando il più alto e il più basso. Passano in genere due o tre finalisti.
Round (finalissima): due o tre finalisti, una poesia letta a testa (diversa dalle precedenti). Sommatoria dei voti eliminando il più alto e il più basso e successiva proclamazione del vincitore che ha ottenuto il punteggio più alto sommando i punteggi di tutte e tre le prove o tenendo in considerazione solo quello della finale.

Scrive Virginia Fattori  su Mangiatori di cervello : “ L’arte contemporanea nelle sue più varie forme nasce per la comunità, affinché il pubblico possa creare spontaneamente un legame immediato con l’opera a prescindere che sia visiva (bi, tridimensionale) o figurativa e via dicendo. Questa arte viene erroneamente considerata “l’arte di oggi”, quando sotto l’aspetto artistico include un periodo storico definito che parte in seguito al postmodernismo degli impressionisti. A caratterizzare l’arte contemporanea è sicuramente l’uso che viene fatto di tecniche e linguaggi interdipendenti che sono sì in grado di creare forme fisiche e sonore di tridimensionalità, in grado, dunque, di includere ad ogni effetto lo spettatore che diventa spesso parte creativa e attiva dell’opera stessa.

La Poetry Slam viene classificata da alcuni come la terza poesia, riducendone volontariamente nella critica la levatura stilistica e la conseguente e necessaria importanza nel panorama artistico e letterario. Noi ovviamente non la pensiamo così, crediamo infatti che la quotidianità dalla quale sia nata e la quale domina i temi principali di questa poesia sia uno strumento necessario alla divulgazione corretta e informativa di una forma d’arte così poco considerata nel panorama culturale dei nostri giorni.” (3)

In Italia , il 30 novembre 2013, in occasione dell’ottava edizione del Trieste International  Poetry Slam. ( Gli Internazionali  di Poesia d’Italia)   fu  convocata la prima assemblea LIPS, per dare vita a una lega che riunisse  tutte le iniziative che fino ad allora, appunto, andavano sotto il nome di Poetry Slam.

La LIPS – Lega Italiana Poetry Slam nasce con il cambio del nome all’associazione Gli ammutinati, organizzazione di volontariato fondata nel 1999 a Trieste, dopo un’accurata fase di sviluppo coordinata anche dai responsabili del festival  Poesia Presente  di Monza e della scena dei Murazzi di Torino, che successivamente uscirà dall’organizzazione.

Sullo sviluppo della Lega si legge  sul sito  web della stessa: “ Il primo direttivo (2013-2014) si è concentrato principalmente sull’organigramma (la LIPS è strutturata in coordinamenti regionali  o pluriregionali con autonomia finanziaria) e sul quadro normativo delle gare, che seguono le indicazioni del Regolamento del Campionato  di Poetry Slam e del Regolamento degli Slam Speciali . Negli anni seguenti,la presenza di scene e coordinamenti stabili, sotto la guida del secondo direttivo, è cresciuta a tal punto che la finale nazionale 2016, è il risultato di una selezione di duecento slam svolti in quasi tutte le regioni italianeLa LIPS attuale è in una fase di transizione: il 6 marzo all’ultima assemblea ordinaria, è stato deciso di far organizzare il campionato a un’associazione culturale, a posto dell’attuale OdV, con sede in Friuli-Venezia Giulia. I principi vogliono essere gli stessi, la valorizzazione della poesia e del poetry slam in lingua italiana, includendo anche le varietà dialettali, le varie identità poetiche e culturali che si esprimono nella nostra lingua.

Un altro principio basilare è l’utilità sociale: ci proponiamo di favorire l’incontro della poesia contemporanea con tutte le realtà sociali, interagendo con l’ambito educativo scolastico, quello delle associazioni (benefiche, di mediazione culturale, interculturali, di cooperazione internazionale, ecc.) perché crediamo che la poesia e il poetry slam siano un veicolo di arricchimento per tutti.”

 

 

(  1  )  https://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/letteratura-italiana/lottocento_/a2_ugo_foscolo/La-funzione-della-poesia.html

( 2 )  https://www.internazionale.it/opinione/franco-lorenzoni-2/2020/08/04/scuola-banchi-ruote

(3 )http://www.mangiatoridicervello.com/2017/04/30/poetry-slam-uninnovazione-artistica

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